
Periodicamente questa torta torna sulle nostre tavole come un tempo la famigerata "catena di Sant'Antonio" intasava le nostre cassette della posta (ora che ci sono le e-mail, la solfa non è cambiata di molto, a parte che si spreca meno carta...). Ma a differenza delle altre catene, la torta dio Padre Pio, conosciuta anche come torta dell'amicizia, non augura nulla di male a chi la riceve: anzi! Le origini della sua nascita non sono ben chiare: c'è chi dice che si tratti di una leggenda metropolitana, chi dice sia una manovra di marketing ( a che pro mi domando, dato che non si usano prodotti di marche particolari o comunque di costo elevato ), altri invece dicono che sia solo una stupidaggine. In ogni caso, un mistero dietro questo dolce si nasconde: come può un impasto che viene preparato in 10 giorni e conservato fuori dal frigo, non solo non andare a male ma essere poi un buon dolce? Boh....non ci resta che prepararlo per scoprirlo!
Ancora una cosa: sempre legata alla tradizione che sta dietro alla preparazione di questo dolce, bisognerebbe cominciare l'impasto di domenica, ma non penso che Padre Pio se ne abbia a male se la prepariamo quando siamo più comodi! Una cosa invece in cui credo fermamente è il rituale: come ben sapete, ai cibi trasmettiamo una certa energia quando li prepariamo, dunque il fatto di chiedere una grazia a Padre Pio, mi sembra una cosa fattibile, certo, se poi non sapete nemmeno fare il segno della croce, o dire un Padre Nostro...beh, va da sé, no?
1° GIORNO: in un contenitore di vetro o di porcellana (nessun altro tipo di materiale è permesso) mettete 1 bicchiere di farina e 1 di zucchero. SENZA MESCOLARE. coprite con un canovaccio e lasciate l'impasto fuori dal frigo per tutta la durata della preparazione del dolce, anche quando verranno aggiunti gli ingredienti che sono solitamente deteriorabili.
2° GIORNO: mescolate con un cucchiaio di legno
3° E 4° GIORNO: NON TOCCATE
5° GIORNO: aggiungete 1 bicchiere di farina, 1 di zucchero e 1 di latte (io ovviamente uso quello vegetale... ;) ). NON MESCOLATE.
6° GIORNO: mescolate col cucchiaio di legno.
7°, 8° E 9° GIORNO: NON TOCCATE.
10° GIORNO: mescolate il tutto col cucchiaio di legno. A questo punto togliete 3 bicchieri di composto: la tradizione vuole che li regaliate a parenti, amici, o comunque persone alle quali tenete e che desiderate ricevano anche loro una grazie dal Santo. In ogni caso, se mettete da parte queste porzioni, le potete anche congelare e la prossima volta che rifarete il dolce avrete una base di partenza. Dopo aver tolto i 3 bicchieri di composto, aggiungetene 3 di farina, 2 di latte, 1 di olio di semi, 1 mela tagliata a tocchetti, 2 uova ( io ho quelle delle mie galline felici ;) ), 1 bustina di lievito, 3 bicchieri di zucchero. Mescolate il tutto con l'ormai immancabile cucchiaio di legno e infornate a 180° per circa 40 minuti.
Mi raccomando, non dimenticate la preghiera: che si tratti di una leggenda metropolitana o altro, a me personalmente fa piacere riproporvela così come mi è stata "venduta" e mi fa piacere seguire i passaggi così come sono, e il fatto di volerla condividere con voi...beh, equivale ai 3 bicchieri da distribuire alle persone a me care!
4 commenti:
è presto spiegato :) è lo stesso procedimento della pasta madre, lo zucchero iniziale permette una fermentazione che in 10 giorni prende la qualità di lievito :) si prepara nello stesso modo la pasta madre in alto adige, anche senza preghiere.
Per quanto riguarda l'operazione di marketing, non è strana come idea, anzi, attorno a questo business (padre pio, non le torte) ruota un'organizzazione che ha solo da insegnare in fatto di marketing. In termini di marketing serve come consolidamento del brand. Ovvero: ti faccio fare qualcosa che gradisci e che pensi di scegliere liberamente, senza forzature commerciali, ma che riporta il mio nome. Ogni volta che lo fai o che trasmetti la nozione, rafforzi il mio brand, in questo caso il brand è Padre Pio.
Padre Pio è una moda creata con grande sapienza, qui trovi qualche ulteriore info sul marketing del santo da pietralcina: http://www.cattivamaestra.it/2007/11/padre-pio-marketing.html
Che poi dietro a questo ci sia anche un vero santo e veri miracoli, è solo una questione di fede e scelta individuale.
si, avevo idea del procedimento della pasta madre, ma non credevo che aggiungendo ingredienti come la mela, le uova e il latte fosse possibile che questi non andassero a male. per quanto riguarda il marketing, vero, non pensavo nemmeno a quello. tipo il 3per2 del supermarket. con la differenza che qui almeno possiamo farci la torta senza spendere cifre esorbitanti. per il resto, boh, se Padre Pio c'entri o meno, magari un giorno lo sapremo...io comunque una preghierina la dico sempre quando faccio qualcosa a cui tengo particolarmente: che sia in cucina o nella vita quotidiana. buona torta!
Ma se inizio io l' impasto e poi lo do ad altre persone non credete che cambi il gusto dal primo che ho fatto io al decimo a cui ognuno ha aggiunto latte farina e zucchero prima di donarlo ad altri tre?
This recipe sounds intriguing and I would love to try it.
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