martedì 9 marzo 2010

Torta di Padre Pio


Periodicamente questa torta torna sulle nostre tavole come un tempo la famigerata "catena di Sant'Antonio" intasava le nostre cassette della posta (ora che ci sono le e-mail, la solfa non è cambiata di molto, a parte che si spreca meno carta...). Ma a differenza delle altre catene, la torta dio Padre Pio, conosciuta anche come torta dell'amicizia, non augura nulla di male a chi la riceve: anzi! Le origini della sua nascita non sono ben chiare: c'è chi dice che si tratti di una leggenda metropolitana, chi dice sia una manovra di marketing ( a che pro mi domando, dato che non si usano prodotti di marche particolari o comunque di costo elevato ), altri invece dicono che sia solo una stupidaggine. In ogni caso, un mistero dietro questo dolce si nasconde: come può un impasto che viene preparato in 10 giorni e conservato fuori dal frigo, non solo non andare a male ma essere poi un buon dolce? Boh....non ci resta che prepararlo per scoprirlo!
Ancora una cosa: sempre legata alla tradizione che sta dietro alla preparazione di questo dolce, bisognerebbe cominciare l'impasto di domenica, ma non penso che Padre Pio se ne abbia a male se la prepariamo quando siamo più comodi! Una cosa invece in cui credo fermamente è il rituale: come ben sapete, ai cibi trasmettiamo una certa energia quando li prepariamo, dunque il fatto di chiedere una grazia a Padre Pio, mi sembra una cosa fattibile, certo, se poi non sapete nemmeno fare il segno della croce, o dire un Padre Nostro...beh, va da sé, no?

1° GIORNO: in un contenitore di vetro o di porcellana (nessun altro tipo di materiale è permesso) mettete 1 bicchiere di farina e 1 di zucchero. SENZA MESCOLARE. coprite con un canovaccio e lasciate l'impasto fuori dal frigo per tutta la durata della preparazione del dolce, anche quando verranno aggiunti gli ingredienti che sono solitamente deteriorabili.

2° GIORNO: mescolate con un cucchiaio di legno

3° E 4° GIORNO: NON TOCCATE

5° GIORNO: aggiungete 1 bicchiere di farina, 1 di zucchero e 1 di latte (io ovviamente uso quello vegetale... ;) ). NON MESCOLATE.

6° GIORNO: mescolate col cucchiaio di legno.

7°, 8° E 9° GIORNO: NON TOCCATE.

10° GIORNO: mescolate il tutto col cucchiaio di legno. A questo punto togliete 3 bicchieri di composto: la tradizione vuole che li regaliate a parenti, amici, o comunque persone alle quali tenete e che desiderate ricevano anche loro una grazie dal Santo. In ogni caso, se mettete da parte queste porzioni, le potete anche congelare e la prossima volta che rifarete il dolce avrete una base di partenza. Dopo aver tolto i 3 bicchieri di composto, aggiungetene 3 di farina, 2 di latte, 1 di olio di semi, 1 mela tagliata a tocchetti, 2 uova ( io ho quelle delle mie galline felici ;) ), 1 bustina di lievito, 3 bicchieri di zucchero. Mescolate il tutto con l'ormai immancabile cucchiaio di legno e infornate a 180° per circa 40 minuti.
Mi raccomando, non dimenticate la preghiera: che si tratti di una leggenda metropolitana o altro, a me personalmente fa piacere riproporvela così come mi è stata "venduta" e mi fa piacere seguire i passaggi così come sono, e il fatto di volerla condividere con voi...beh, equivale ai 3 bicchieri da distribuire alle persone a me care!

domenica 7 marzo 2010

Risotto ai funghi porcini e piselli


Nella foto, presa dal web, i funghi non si vedono, ma nella ricetta ci sono eccome!!! Ieri sera ero in vena di qualcosa di buono, semplice e soprattutto...caldo! Il freddo quest'inverno pare non voler cessare, e dato che tutto quel che possiamo fare è adeguarci, ho concesso alla mia famiglia e a me una coccola speciale.

Ingredienti:

250 gr di riso
1 piccola cipolla
100 gr di pisellini surgelati
80 gr di funghi porcini surgelati (dal raccolto di mio marito lo scorso autunno)
olio extra vergine d'oliva q.b.
brodo vegetale ( circa 400 ml )
1/2 bicchiere di vino bianco
sale
pepe ( facoltativo)

Preparazione:

In un tegame dal fondo spesso fate rosolare la cipolla in olio extra vergine d'oliva. Quando questa sarà leggermente imbiondita, aggiungere i pisellini e i funghi porcini tagliati a fettine ( io li surgelo in diversi tagli, così li posso adattare alle ricette ). Rosolate ancora qualche minuto e poi aggiungete il riso. Mescolate e quando comincia ad asciugare, sfumate col vino bianco. Sempre continuando a mescolare, non appena il vino è evaporato, aggiungete un mestolo di brodo vegetale che avrete tenuto in caldo. Continuate a mescolare e ad aggiungere poco brodo alla volta fino a che il risotto non avrà terminato la cottura. Regolate di sale e a piacere aggiungete del pepe macinato al momento. Servire con una bella spolverata di parmigiano vegano (per la preparazione del parmigiano vegano, vedere il post).

sabato 6 marzo 2010

Pasta Frolla


Sicuramente la ricetta della pasta frolla vegana è già stata usata e spiegata in questo blog, ma siccome proprio questa sera mi sono cimentata nel preparare una crostata al cioccolato, mi andava di riproporla, anche perché nel post precedente, forse era lievemente differente.

Ingredienti:

120 gr di farina bianca
120 gr di fecola
150 gr di margarina vegetale non idrogenata
100 gr di zucchero
la scorza grattugiata di mezzo limone

Preparazione:

Su una spianatoia, o un piano di lavoro adatto, preparate con entrambe le farine setacciate la "classica" fontana. All'interno della fontana mettete lo zucchero, la scorza di limone grattugiata e la margarina a tocchetti. A questo punto cominciate ad impastare come con la pasta frolla classica. Non perdete la speranza se vi sembra che la pasta frolla non leghi: lavoratela con pazienza e fermatevi di tanto in tanto per non scaldare troppo la margarina.
Come con la pasta frolla classica, una volta terminato il momento dell'impasto, lasciatela riposare in frigo per mezz'ora prima di procedere alla preparazione del dolce che avete deciso di preparare.