martedì 27 novembre 2007

Il prezzo della vita


Che il costo della vita sia aumentato, ce ne siamo accorti un po' tutti. Con l'avvento dell'euro poi, non ne parliamo...
Chi come me ha deciso di intraprendere una via "non violenta" diventando Vegan, di sicuro avrà notato che la vita per noi è ancora più cara: a cominciare dagli alimenti, a finire con l'abbigliamento.
Infatti se un prodotto è dichiaratamente Vegan, costa di più rispetto a quelli che lo sono inconsapevolmente (certi tipi di pane confezionato, certi biscotti per la prima colazione, ecc.): perché?
La pubblicità? Fa figo? E' di moda?
Può essere, resta il fatto che se non vogliamo rincretinirci a leggere sulle etichette gli ingredienti di tutto ciò che ci serve, dobbiamo ripiegare sulle marche, o sulla nostra memoria. In pratica, comperando una marca ben precisa, la garanzia in merito alla qualità del prodotto, fa sì che questo costi anche il doppio di un prodotto tradizionale.
Come fare allora?
Una buona soluzione potrebbe essere quella di preparare in casa i cibi che siamo in grado di cucinare da soli: i biscotti e le torte per la prima colazione, il pane se ci riusciamo. Insomma, investire il nostro tempo e la nostra esperienza per ovviare il problema caro-spesa. Magari la domenica pomeriggio invece che invitare gli amici a prendere il caffè, possiamo farli venire a casa nostra con l'intento di passare assieme qualche piacevole ora cucinando biscotti, e nel frattempo la chiacchierata viene da se.
Oppure, far assaggiare loro prodotti che noi consumiamo abitualmente, di modo che magari in seguito anche loro al supermercato mettano nel carrello qualcosa di vegan.
E come ultima soluzione, scrivere alle ditte produttrici, chiedendo loro di rincarare i prezzi: in molti secondo me, assaggerebbero più volentieri un budino di soia o una marmellata vegan se questi non costassero il doppio rispetto ai prodotti tradizionali!

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