lunedì 10 dicembre 2007

Il giorno in cui persi la fede...


24 maggio 2007
Quasi sette mesi fa. Un mio amico, quel giorno si sente poco bene: avverte male alla schiena, altezza cuore. Va al pronto soccorso, nulla di grave gli dicono, e lo rispediscono a casa.
Il giorno dopo lo ricoverano d'urgenza e muore mentre gli stanno facendo un'angioplastica.
Gianfranco, 42 anni se n'é andato così: per colpa di un medico che non ha voluto fare il suo lavoro al momento giusto, per colpa del suo cuore, per via del fato, per colpa di...Dio!
Sì, Dio. Da quel giorno per me é cominciato un vero e proprio calvario. Non credevo di ritrovatmi a vivere una situazione del genere, eppure, é successo.
Non ho mai ricevuto un'educazione religiosa adeguata: a parte il catechismo, qualche ora di religione a scuola e la messa (a cui andavo solo durante le attività scout), i miei non mi hanno mai istruita in merito.
Nonostante tutto, ho sempre creduto in Dio. Forse non nel modo più consono ai Cristiani Cattolici, però ho sempre creduto in Lui.
Nella vita, di batoste ne ho prese. Come tutti del resto, ma la morte di Giancarlo, mi fece letteralmente "sclerare".
Lui lo vedevo quasi tutte le mattine mentre uscivo di casa e lui andava al lavoro, o quando andava dal tabaccaio (maledetto vizio!), o al bar a prendere l'aperitivo. Era un gran bravo ragazzo, tanto che era rimasto in buoni rapporti con la ex moglie: arrivò al punto di dirle che se per lei non cambiava niente, lui avrebbe preferito non divorziare, giusto per lasciarle qualcosa nel caso che...se lo sentiva forse? Probabilmente sì, dato che stava bene.
Insomma, nonostante non si trattasse di un'amico intimo, ma di una persona con la quale condividevo brevi saluti più o meno quotidiani, quando ho avuto la notizia, ho cominciato a singhiozzare e a disperarmi come non mai. Nemmeno io riuscivo a riconoscermi in quel momento.
In quegli attimi, ho cominciato ad attribuire le colpe che ho elencato sopra, fino ad arrivare all'ultima, quella più dura, ma più consolatoria: é colpa di Dio.
La morte di Giancarlo, delle persone buone come lui rispetto ai delinquenti che ci sono in giro, le guerre, le siccità, la fame, le epidemie, e tutto il resto, era tutta colpa Sua. Colpa di Dio. Quel giorno persi la fede.
E da quel giorno, sto lavorando su me stessa come su di un muretto costruito coi Lego: mattoncino dopo mattoncino sto cercando di ricostruire la fede, aggiungendone uno per ogni "merito" di Dio. Lo so che sembro blasfema, anzi, di sicuro lo sono, ma penso che Lui capisca, e che mi accetti per come sono.
Ci sto lavorando dicevo, perché ho capito che se per molte cose brutte che accadono non sempre esiste un responsabile, questo necessariamente non vuol dire che sia colpa Sua.
Non sono della scuola di pensiero secondo la quale: "Egli invia prove difficili da sopportare alle persone più meritevoli", no, questo no, mi sa veramente troppo di: "Sfigati gioite della vostra condizione!", penso solo che sia meno "infallibile" di come la Chiesa ci abbia abituato a credere (altrimenti come me lo spiegate Berlusconi?...), e che proprio per questo vada amato.
Chissà, forse tra qualche tempo "bisticcerò" ancora con Lui tanto da non volerne sapere di nuovo niente, o forse finalmente raggiungerò una serenità interiore tale da farmi seppellire l'ascia di guerra una volta per tutte.
E se poi dovessi scoprire che Lui in realtà è una "Lei" come nel film Dogma? Wow...

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